
Il sindaco di Portofino è stato accusato di vendere borse false Nel tabacchino affianco al comune, Louis Vuitton e Fendi a 75 euro
Portofino è uno dei borghi italiani più amati dai turisti, sia per il suo mare, sempre solcato da yacht ingombranti, sia per la sua architettura, un incontro di caruggi genovesi ricchi di negozi che sfociano in una piazza ariosa e soleggiata. Proprio qui, in questi giorni, una controversia ha destato non poche polemiche. Il sindaco Matteo Viacava è stato accusato di vendere Fendi, Chanel e Louis Vuitton false nel tabacchino affianco al comune e alla sede dei vigili urbani, coperto dalla scusa di un cartello che recita Handmade, made in Italy.
Forse spinto dalla voglia di vendere più falsi nel suo negozio di tabacchi, forse perché gli piace vedere folle di persone incastrarsi per le strette vie di Portofino, Viacava non sembra preoccupato del problema di sovraffollamento che preoccupa il comune ligure, anzi. «Stiamo chiudendo una stagione con numeri eccezionali,» aveva detto in merito al fenomeno dell’overtourism, «e questi rappresentano lavoro per tutte le categorie, dai souvenir ai brand di lusso.» Intanto, le borse sono state tolte dagli scaffali del tabacchino, e proprio questa mattina la prefettura ha concesso la deroga per intitolare una strada a Berlusconi, la prima in Italia.