
Quando il Parma vestiva PUMA Un accordo che torna protagonista a trent'anni di distanza dal primo incontro
La mitologia del Parma a cavallo degli anni '90, quando la provincia italiana viveva il sogno del grande calcio europeo dopo anni di gavetta nelle serie minori, è ancora oggi presente nella memoria di ogni appassionato di calcio che abbia più di trent’anni. Nonostante il finale dolceamaro che ha lasciato nella bocca dei loro tifosi, con i fallimenti e le implosioni che seguiranno molte di queste cavalcate, è impossibile separare quei campioni, quell’estetica e quelle maglie dal periodo d’oro del calcio italiano. Arrivato a fine anni '80 per la prima volta in Serie A, il club emiliano stupì tutti conquistando immediatamente l'Europa da neopromosso, per poi rimanere saldamente tra le sette sorelle che definirono un decennio. Con lo sponsor Parmalat ben visibile sul petto della maglia gialloblù, la squadra di Calisto Tanzi lanciò una serie irripetibile di talenti e alzò in rapida successione trofei in Italia e all’estero.
PUMA ha contribuito a scrivere la storia del Parma anche attraverso le divise per i portieri, che nella città emiliana significa le maglie di Gianluigi Buffon. L'estremo difensore esordì neanche maggiorenne, facendosi immediatamente notare fin dalla sua prima stagione da titolare in gialloblù anche grazie alle maglie indossate. La prima, e ormai storica, è quella rossa a maniche lunghe con dettagli blu scuri e il fiore della Parmalat, che crea un disegno nella parte centrale della maglia. Ancora più belle quelle dell'anno successivo, con una trama esagonale come delle arnie delle api sia in rosso e blu scuro che in verde e blu. Degli esempi perfetti dell'inventività e audacia delle maglie da portiere negli anni '90, che potrebbero tornare protagoniste grazie al nuovo accordo tra il Parma e PUMA che debutterà dal prossimo anno a quasi trent'anni di distanza dal primo incontro.