
Ancelotti contro Klopp è un confronto generazionale Da un lato l’allenatore del Real Madrid, schivo e meditativo, dall’altro quello del Liverpool, estroverso e rock’n roll
Vedere Carlo Ancelotti e Jurgen Klopp sfidarsi in una finale di Champions League - stasera 28 maggio a Parigi -, in periodo di confronti e discorsi generazionali, può simboleggiare l’ennesima opposizione tra mondi diversi. Da un lato l’allenatore del Real Madrid, dall’altro quello del Liverpool, due figure in ogni senso diverse. Perché Ancelotti è un allenatore d’altri tempi: aggiornato, metodico, rigoroso, ma sempre con fascino antistorico rispetto alle icone che siamo abituati a vedere adesso sulle panchine. E per questo il confronto (anche lifestyle) con Klopp ci affascina. Rappresentano due scuole di pensiero antitetiche e, soprattutto, professionisti che appartengono a due diverse epoche storiche.
Il calcio di oggi è sicuramente più complementare a Klopp che a Ancelotti, ma il secondo ha quella strana aura intorno alla sua panchina che, visti i risultati, è difficile da definire come sfavorito. Prima del Real, Ancelotti in effetti sembrava esser stato messo da parte dalla geografia calcistica internazionale dopo le avventure poco sexy con Napoli e Everton. Invece, due anni dopo, si ritrova in finale di Champions league e campione de LaLiga, festeggiata con la solita classe come dimostra la foto con il sigaro che ha fatto il giro del mondo.
Come ha detto di recente Allegri: “Carlo (Ancelotti, ndr) è un allenatore classico, non passa mai di moda. Come il vestito blu o il vestito grigio”. Ancelotti, sul fascino del saggio, dell’esperto, ha costruito il suo personaggio attuale ricalcando un topos antico quanto il calcio stesso. Ma proprio per la sua attitudine non può essere un role model, perché appartiene a un modo di pensare il calcio che raramente si incontra più oggigiorno. Ma è proprio perché è un vincente come pochi, attraverso il suo stile casalingo e meditativo, che fa paura più di tutti. Ancelotti un boomer e Klopp un millennials? Forse. Di sicuro c’è solo che sono due fenomeni del proprio settore.