Schiaparelli: da Elsa a Daniel Roseberry Tutto quello che c’è da sapere sul brand che ha stravolto l’Haute Couture

È di Schiaparelli, stagione Fall 2021 Couture, l'abito che ha fatto tanto sospirare il pubblco al red carpet del Festival di Cannes: l’abito, un semplice black dress lungo e fasciante in Candy che arriva alle caviglie, si arricchisce di una maxi collana a forma di "rami di polmoni" che ricopre il décolleté della supermodella Bella Hadid, proclamata subito la meglio vestita del Festival per aver indossato una audace creazione dell'iconico marchio francese, fondato da Elsa Schiaparelli nel 1932.

Per un brand che si occupa esclusivamente di Couture, la ritrovata fama è stata esponenziale e l’ascesa rapida, e i motivi sembrano essere molteplici: dai brand ambassador alle nuove strategie della Maison, ma anche al genuino interesse delle star nei confronti di un brand così unico nel suo genere e, ultimo ma non meno importante, alla direzione creativa di Roseberry che ha saputo tener fede alla natura del brand e al suo heritage rendendolo contemporaneo, senza stravolgere nulla; infatti, l'unica "accusa" che è stata mossa nei confronti del giovane designer è di non aver apportato alcuna innovazione all’archivio del brand.  E se di certo non si può pensare alla Maison parigina come ad un brand di abbigliamento - bisogna piuttosto guardare ai singoli item come ad un’opera d’arte e ai compratori come a dei collezionisti che acquistano un Van Gogh o un Fontana - l'innovazione di Roseberry sta nell'aver reso indossabili tali creazioni su un red carpet o in un'occasione speciale dalle celebrity che ne apprezzano l'audacia e l'estro creativo.