
Come il Red Star è diventato un punto di riferimento nella periferia di Parigi Il primo club di calcio della città francese va oltre lo sport, fra integrazione e ricerca dell'originalità
Per lo scorso Natale, in molti hanno pensato di regalare una maglia da calcio. D'altronde l'interesse per questo mercato è cresciuto molto, e se optare per quelle dei migliori club al mondo - Manchester United, Real Madrid, Juventus - può essere la soluzione più semplice, c'è chi sceglie di andare oltre e concentrarsi su divise più originali, meno legate al mainstream. Tipo la maglia del Red Star F.C., la squadra più antica di Parigi.
David Bellion è il brand manager del Red Star F.C., è un ex calciatore professionista (Manchester United, West Ham e Bordeaux), e crede che sia importante, nel calcio di oggi, trovare il proprio posto fuori dal mainstream. Soprattutto nell'estetica delle proprie maglie e nei progetti fuori dal campo, come quello del Red Star Lab - un laboratorio culturale e artistico dei licenziatari del Red Star Football Club, creato nel 2008 da Patrice Haddad -, che permette a tanti bambini e teenager di trovare la propria passione grazie allo svolgimento di attività pratiche. Sono gli stessi ragazzini che (quando si poteva) andavano allo stadio a vedere la squadra di Seine-Saint-Denis, il quartiere con una produzione di talenti calcistici esagerata (Mbappé, Kanté, Moussa Sissoko), ma anche con il tasso di povertà più alto di Francia. Ed è proprio li che lavora il Red Star F.C.
La moda può essere un modo per spargere i valori verso i più giovani e i vostri tifosi?
Non utilizziamo solo la moda, ma anche la musica, l'arte, qualsiasi cosa possa attrarre i giovani. Il nostro sponsor Vice ci ha permesso di essere conosciuti in chiave estetica, superficiale, in quanto è una realtà internazionale. Soprattutto perché la maglia con Vice sopra ha un grande impatto visivo e la rende attraente, anche se per noi non è la cosa più importante. E' stato certamente importante utilizzare la moda per farci conoscere, ma è solo uno dei tanti canali che utilizziamo per i nostri obiettivi sociali. La moda, il design, la fotografia, sono tutti mezzi che trattiamo con attenzione e che utilizziamo anche per sviluppare i talenti dei giovani che lavorano con noi. Scegliamo con cura i nostri stylist o fotografi e ci fa piacere che dopo aver lavorato con noi, molto spesso, finiscano in grandi aziende. E questo vale per tutto l'aspetto visuale del Red Star: noi mettiamo attenzione in tutto, la qualità è massima, e per lo stesso motivo cerchiamo di differenziarci dal mainstream. Noi vogliamo essere un club originale.
In che senso?
A me piace molto la moda, ma a Red Star vogliamo avere un nostro spazio, comunicare con il nostro pubblico. Non ci interessa il grande merchandising, ma fare le cose bene e seguendo i nostri principi. Ci piace stare nella nostra nicchia e non seguire una cultura, ma crearne una nostra. Per questo ci interessiamo molto a realtà indipendenti come nss, o collettivi sportivi come Calcetto Eleganza o Nowhere F.C. Siamo connessi da una condivisione di valori e di originalità. Vogliamo un ricambio continuo, essere originali, dare voce ai giovani, alle idee, che siano di moda o di arte visuale. Ma in questo non cambiano i nostri obiettivi sociali o la nostra identità. Quella è sempre al centro di tutto, ed è anche per questo che su Instagram abbiamo scritto Romantic Football Club. Siamo un film indie, non un blockbuster.