Nike sta perdendo giocatori, ma è davvero un problema? Negli ultimi mesi hanno interrotto il rapporto Neymar e Sterling

Una delle notizie sportive più rilevanti nel mercato delle sponsorship calcistiche del 2020 è stata la firma di Neymar con PUMA, un accordo che ha interrotto il rapporto di O'Ney con Nike dopo 15 anni di sponsorizzazione. Ma non è il solo ad aver abbandonato lo Swoosh: Robert Lewandovski è quasi definitivamente passato a PUMA, Raheem Sterling ha lasciato Nike e anche Zlatan Ibrahimovic, pur senza una conferma definitiva, pare aver abbandonato il brand americano. Non è facile pensare che Nike abbia regalato con tale facilità alcuni dei suoi migliori player ai principali competitors, quindi, ci si chiede cosa effettivamente stia dietro alla strategia di Nike.  

Sono anche i calciatori stessi che non vogliono sentirsi così ancorati a uno sponsor. Ronaldo e Messi hanno dei contratti a vita rispettivamente con Nike e adidas, me sono praticamente di un'altra generazione. I nuovi talenti, come Sterling (classe 1994) o Alexander-Arnold (1998) - che hanno già cambiato alcuni sponsor tecnici -, preferiscono avere più indipendenza ed essere meno vincolati all'immagine di un brand. A Nike questa strategia più olistica che selettiva conviene, anche perché se la differenza continuano a farla i club, allora la sua posizione rimane più che mai inossidabile.