
Come la moda è definitivamente entrata su FIFA Il coinvolgimento di fashion designer di livello ne è una prova
Accendendo la PlayStation o l'Xbox - più o meno negli ultimi dieci anni - ci si è accorti che i videogiochi sono diventati qualcosa di diverso. Quelli del calcio, poi, si sono evoluti in maniera esponenziale. Infatti, da anni FIFA si sta definendo sempre più una realtà che va oltre il puro gaming. Il fatto che EA Sports abbia affidato a Hector Bellerin la direzione artistica degli outfit di Volta Football - la versione street di FIFA - indica come il videogioco voglia offrire ai suoi giocatori la possibilità di apparire con gli stessi outfit della realtà, andando oltre la dimensione virtuale. E per questa scelta c'è un motivo: Bellerin è il calciatore più estetico, fine e moderno fra i suoi colleghi, e a FIFA non potevano scegliere miglior creative director per svolgere un ruolo del genere - "può offrire una visione unica" ha detto di lui David Jackson, vice presidente di EA Sports.
Designers e creativi come Bellerin stanno diventando protagonisti nel mondo del digital alimentando questo rapporto fra moda e egames, con un lavoro che massimizza il carico estetico del settore. Ciò diventa una testimonianza dell'effettiva crescita del gaming non solo come contesto aziendale - un mercato da 159,3 miliardi di dollari nel 2020 - ma anche come realtà avanzata nel mondo sportivo. Se pure la moda, che è diventata molto rilevante nello sport, si sta interessando in modo così approfondito al gaming, allora non possiamo più considerare i videogiochi soltanto un oggetto ludico. Né i vestiti con cui vestiamo gli avatar un banale insieme di pixel.