
L'estetica dello spogliatoio Com'è cambiato nel tempo uno dei luoghi più sacri e intimi dello sport
In ''The Last Dance'' abbiamo avuto la possibilità di notare numerosi dettagli estetici di MJ - dagli occhiali ai cappelli, dalle sue macchine fino agli outfit più disparati - ma anche, più in generale, dell'NBA del tempo: uno degli aspetti che ci ha colpito maggiormente è stato notare che dal punto di vista ''architettonico'' la Lega non dava particolare importanza ad uno degli ambienti più frequentati dagli atleti: lo spogliatoio.
Infatti nelle scene in cui Jordan e i Bulls sono all'interno dei vari ''locker room'' si nota facilmente la differenza qualitativa tra gli ambienti spogli e senz'anima di un tempo rispetto a quelli iper-accessoriati dei giorni nostri che ricordano più i privé di una discoteca, con ampi spazi in cui son state poste comode poltrone e maxischermi. Stiamo parlando di ambienti che custodiscono i segreti di squadre e di intere stagioni e che fino a qualche anno fa sono stati sinonimo di intimità e il cui l'utilizzo primario era quello di cambiarsi e, al massimo, parlare delle tattiche pre-partita.
La trasformazione dello spogliatoio da semplice ''stanza'' a ''luogo comunitario'' è un processo voluto dalle società per assicurarsi che i giocatori possano passare insieme più tempo possibile, proprio per promuovere quella serie di attività che infatti vengono chiamate di team building. Nei ''locker room'' degli stadi e dei palazzetti di tutto il mondo l'obiettivo è quello di creare comfort e relax con l'obiettivo di accrescere la voglia di sentirsi parte di una grande famiglia dove, in questo caso, la casa è proprio lo spogliatoio.
Qualche mese fa fece scalpore la notizia di Louisiana State University che per il rinnovamento degli spogliatoi della propria squadra di football americano spese ben 28 milioni di dollari: all'interno poltrone allungabili dove poter dormire - chiamate appunto ''nap room'' - dotate anche di iPad e caricatori USB, una training-facility di primo livello, un cinema, una piscina ed un ristorante.
Lo spogliatoio di LSU è lo spogliatoio più all'avanguardia al mondo ma bisogna pur sempre ricordare che una squadra di football è formata da circa 50 giocatori (grossi) e che gli spazi necessari devono essere adeguati, motivo per cui è sicuramente più facile trovare spogliatoi enormi e tecnologici in questo sport piuttosto che nel calcio dove la rosa è invece formata da ''solo'' 25 giocatori.
Per tanti - se non tutti - avere la poltroncina leggermente più comoda o l'armadietto lucido piuttosto che di un legno vecchio può non fare la differenza. Ma l'ha fatta invece per LeBron James che nell'estate 2009, proprio mentre stava discutendo il rinnovo del suo contratto con i Cavaliers, chiese alla società di rinnovare lo spogliatoio ed alcuni dettagli del palazzetto al fine di aumentare le probabilità che un'altra superstar si accasasse a Cleveland. La franchigia - ovviamente - esaudì le richieste di LBJ, ma l'unico giocatore di rilievo che lo raggiunse fu un vecchio Shaquille O'Neal che non influì più di tanto sulle prestazioni del team dell'Ohio.