
Storie di coppe La genesi e la qualità del simbolo più epico dello sport
Alzare una coppa rappresenta il momento più glorioso in ogni sport. Che si tratti di Cannavaro a Berlino, di Michael Jordan sul parquet dello United Center o di Roger Federer sul manto erboso di Wimbledon, il momento della consegna del trofeo ha sempre un retrogusto epico, come se si entrasse effettivamente nella storia nell'attimo in cui si tocca il premio. Tutte le coppe raccontano una storia, fatta da grandi artigiani e da disavventure, da particolari design a dimensioni spropositate, fatta da uomini che hanno reso iconiche competizioni attraverso simboli.
FIFA WORLD CUP
È il sogno di ogni giocatore di calcio, fin da bambino: rappresentare la propria nazione e alzare la Coppa del Mondo. Lo disse, ad esempio, Diego Armando Maradona quando aveva poco più di 10 anni a Pipo Mancera, per tutti gli argentini il Señor Televisión. "Mis sueños son dos: mi primer sueño es jugar en el mundialy el segundo es salir campeón" racconta un bimbo capelluto a chi ha praticamente inventato la tv-verità in Argentina.
Quella coppa, però, ha un retrogusto nostrano. Viene introdotta nel 1971 ed è ideata dall'orafo e scultore italiano Silvio Gazzaniga, prodotta dall'azienda Bertoni Srl di Novate in provincia di Milano. Il maestro ha disegnato la coppa dell'Europa League, quella della Supercoppa Europea, le coppe per i mondiali di baseball, bob, volley e le medaglie per i mondiali di basket. Ma la coppa più importante resta quella che fu scelta tra le 53 opere che parteciparono al primo concorso. Il significato lo riporta lo stesso Gazzaniga: rappresenta la gioia e la grandezza dell'atleta nel momento della vittoria, con due atleti stilizzati che esultano mentre sorreggono il mondo, quello che governano dal punto di vista calcistico brandendo quel trofeo. Alta 36.8 cm con un diametro della base è di 13 cm, la coppa pesa 6175 g ed è in oro massiccio a 18 carati. Uno degli aspetti più particolari della coppa è la scadenza: sarà esattamente così fino al 2038, poi con ogni probabilità verrà rinnovata.
WIMBLEDON - THE GENTLEMEN'S SINGLES TROPHY
La storia che c'è dietro il trofeo consegnato al vincitore del torneo singolare maschile di Wimbledon è assurda tanto quanto le tradizioni rigide e le leggi ferree dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club. Il primo trofeo è datato 1887, sostituendo la precedente Field Cup e la Challenge Cup, entrambe vinte da William Renshaw. L'All England Club curava molto l'aspetto economico e spendere 100 ghinee (moneta britannica dal 1663 al 1817) ogni anno per acquistare un terzo trofeo era considerato eccessivo. Da quel momento in poi si decise che il nuovo trofeo non sarebbe mai diventato di proprietà del vincitore. Tuttora i campioni ricevono una replica per 3/4 del trofeo.
GIRO D'ITALIA - TROFEO SENZA FINE
Il Giro d'Italia è uno degli appuntamenti più avvincenti quando si parla di ciclismo, uno sport che non si limita a premiare il vincitore di un giro, ma che ha tantissimi altri premi da assegnare tappa dopo tappa. Possono essere consegnati sotto forma di maglia - che cambia colore a seconda del premio e del giro - ma il vero premio finale è il "Trofeo senza fine". Dal 1999 al vincitore viene consegnato il premio, composto da una barra di rame bombata, piegata a spirale, che si eleva dalla base in cerchi sempre più ampi, sui quali sono incisi i nomi di tutti i vincitori. Sembra quasi non finire mai la spirale e da lì la caratteristica del nome.
UEFA CHAMPIONS LEAGUE TROPHY
"Potrebbe non essere un capolavoro artistico, ma tutti nel calcio vogliono metterci le mani sopra". Il trofeo che alzano le migliori squadre d'Europa è l'oggetto più ambito, secondo alcuni anche più della Coppa del Mondo. La versione attuale da 73.5 cm e da 7.5 kg viene consegnata e donata dalla UEFA solo dopo la vittoria di 5 titoli europei, come stabilisce la norma del 1968/69 - poi cambiata nel 2008/09, con il trofeo originale che non si muove dal quartier generale. Real Madrid, Ajax, Bayern München, Milan, Liverpool e Barcellona hanno dunque la fortuna di avere un'autentica coppa nei loro musei. Gli altri vincitori possiedono, come succede in altri casi, una replica.
Quello che vediamo oggi non è il progetto iniziale, ma la quinta riedizione della coppa. A Jürg Stadelmann, noto gioielliere di Berna, fu commissionata la realizzazione nel 1967, dopo che l'UEFA regalò la coppa vinta al Milan. Jürg Stadelmann ricorda il primo incontro con Herr Bangerter, all'epoca segretario generale, che gli commissionò praticamente un puzzle: "Mio padre Hans ed io siamo andati insieme nell'ufficio di Herr Bangerter e abbiamo coperto l'intero piano con disegni. I commenti erano 'Ai bulgari piacerebbe il fondo' oppure 'agli spagnoli piacerebbe questo dettaglio' e ancora 'ma gli italiani preferirebbero così' e andò avanti con tutte le nazioni". La forma delle maniglie gli è valsa il soprannome di "grandi orecchie" in più lingue, tra cui francese ("la Coupe aux grandes oreilles"), spagnolo ("La Orejona") e cinese ("大 耳朵 杯").
NBA - THE LARRY O'BREIN TROPHY
Forse il trofeo sportivo più sottovalutato di tutti, soprattutto in termini di importanza e probabilmente perché consegnato nelle mani del proprietario della franchigia che vince i Playoff NBA e non direttamente nelle mani dei giocatori - che gradiscono di gran lunga l'anello celebrativo. Il premio è stato creato nel 1977 e i primi a vincerlo furono i Portland Trail Blazers di Bobby Gross, Bill Walton e Maurice Lucas. Rimpiazzò il Walter A. Brown Trophy e solo nel 1984 prese la denominazione attuale, in onore del commissioner Larry O'Brien.
Il trofeo da 61 cm di altezza e 6.57 kg di peso è un mix di oro 24 carati, argento Sterling e vermeil. La forma ricorda chiaramente un pallone che entra in un canestro e il suo valore si aggira attorno ai 13.500 dollari. La produzione della replica consegnata alla squadra vincitrice è affidata alla Tiffany & Co. Silver Shop.
THE ASHES URN
Molti degli sport che si conoscono oggi e che nel corso degli anni sono diventate delle religioni sono nati in Inghilterra. Il calcio è solo la punta dell'iceberg, ma 5 secoli prima del "the english game" fu inventato il cricket. Il cricket è infatti il secondo sport nazionale, dietro il calcio e subito prima del rugby. Essendo a tutti gli effetti uno sport antichissimo, conserva delle tradizioni che hanno radici secolari. Tra queste c'è "The Ashes", ovvero sia la competizione internazionale di cricket più antica della storia. La prima edizione risale al 1882 e da allora è stato rinviato solo a causa delle due guerre mondiali. Con la formula del Test Tricket, la nazionale inglese e quella australiana si sfidano per portare a casa un bizzarro trofeo.
Dal punto di vista estetico, la coppa è una delle più belle in circolazione. Alta 45 centimetri, il trofeo ha tre manici a forma di cobra e con un elefante bianco a sormontarne la parte superiore. Sul basamento in legno della coppa fu incisa una dedica: "La Calcutta Cup, offerta alla Rugby Football Union dal Calcutta Football Club quale trofeo internazionale da contendersi annualmente tra Inghilterra e Scozia — 1878".