
Storia delle maglie del Chievo Verona E di come furono disegnate dal Presidente del club, Luca Campedelli
Le maglie del Chievo Verona hanno sempre avuto un certo tono natalizio, forse a causa dell'onnipresente sponsor Paluani sulle maglie che immediatamente rimandava ai pandori prodotti dall'azienda guidata dalla famiglia Campedelli. E proprio il Presidente Luca Campedelli che divenne a ventitré anni il più giovane di sempre in Italia, oltre a guidare la squadra di un piccolo quartiere di Verona fino alle vette del campionato di Serie A, fu uno dei primi a intervenire nel design delle maglie della squadra. Anzi in alcuni casi disegnò personalmente le divise del Chievo nel corso della sua presidenza, lo ha confermato lui stesso in un’intervista per Repubblica rispondendo così a chi gli chiedeva se questa storia fosse un’invenzione oppure la verità: "Da quando sono presidente. E non condivido i colori pazzi che vedo adesso: la maglia di cortesia, in trasferta, può avere qualche licenza, mai esagerare. Il mio Chievo è giallo e blu. Qualcuno a Verona vuole togliermi i colori, il Cangrande, la scala: se ne faccia una ragione".
Gli esperimenti stilistici non finirono qui: vennero riproposte delle divise azzurre in omaggio al primo colore sociale del club con forme e tonalità ogni volta differenti, ci fu un altro omaggio al baseball con una maglia argento ispirata ai San Francisco Giants e persino un tributo alla Formula 1 con una divisa nero e verde in omaggio alla British Racing Motors. Ovviamente non mancarono delle divise speciali per Natale con dettagli in oro luccicante ma la citazione finale è dedicata alla rivedibile quanto indimenticabile home jersey squamata per accompagnare l’uscita del film “Anaconda” che il Chievo indossò alla Scala del Calcio, San Siro.