
Sotto il sole di Zegna per l’estate SS25 Per Alessandro Sartori siamo tutti spighe diverse dello stesso campo di lino
Zegna è menswear. Un assioma fondamentale nei decenni che hanno preceduto il rebrand degli scorsi anni, quando il lanificio di Trivero ha prodotto per decenni i filati e anche il menswear di una lista sterminata di brand – ma che per Alessandro Sartori ha trovato un nuovo significato negli ultimi anni che hanno visto in primo luogo il brand trovare nuovo impeto, commercialmente e creativamente, con un rebrand che ne ha inaugurato una nuova fase di vita; e in secondo luogo l’idea di menswear ridefinirsi completamente stabilendo un vocabolario nuovo e aggiornato, inequivocabilmente moderno e attuale, ma sempre radicato nel pragmatismo piuttosto che nell'idealismo. Se ricalibrare la proposta di Zegna è un processo ormai compiuto (la silhouette che oggi il brand propone è immediatamente riconoscibile pur nella sua classicità) con la collezione SS25, Sartori si è concentrato sull’individualità, sulla possibilità di adattare i singoli pezzi da lui definiti o ri-definiti nell’ultimo quinquennio alle diverse personalità dei clienti del brand. E i clienti erano presenti in passerella, uomini di ogni età, così come alcuni sparsi look femminili, proprio per rappresentare come queste componenti di un nuovo guardaroba ideale potessero adattarsi a fisicità diverse da quelle classiche dei modelli. E, se si aggiunge l’ultimo look indossato da Mads Mikklesen, ormai compiaciutissimo volto ufficiale del brand, la sfilata di ieri ha avuto uno tra i casting migliori visti alla Milan Fashion Week.
Al di là del lavoro sul colore e sulla texture che è visibile già dalla passerella, il bello degli abiti di Zegna è che bisogna infilarci letteralmente le mani dentro per sentire e percepire tutti i diversi dettagli. E anche se lavorazioni e costruzioni sono qualcosa di estremamente complesso, la cui spiegazione può facilmente sfociare nel puro tecnicismo, gli aggiornamenti che portano ai classici del guardaroba, facendoli comunque restare riconoscibili, sono semplici da intuire, immediatamente apprezzabili. La modernità che il brand sta costruendo, avendo ovviamente alle spalle il potere dell’impianto manifatturiero e tessile della famiglia Zegna, che è praticamente senza pari nell’industria, non è tanto una sterile ricerca di novità ma un’indagine sulle esigenze attuali della sartoria e di chi la indossa. Non c’è vero spazio per nozioni antiquate o rigidità tradizionali, né da Zegna la tradizione è un dilemma da aggirare, giustificare o superare – è piuttosto un sentiero da seguire, un percorso che va attraversato nella maniera più efficiente ma prevede deviazioni, adattamenti e porta il brand, stagione dopo stagione, di un passo avanti.