5 cose da sapere sulla collezione menswear FW24 di Gucci Dal nuovo monogram a un'incredibile selezione di capispalla
La prima collezione menswear del nuovo Gucci di Sabato De Sarno ha appena sfilato a Milano, portando avanti il linguaggio modernamente classicista sperimentato dal nuovo direttore creativo nel suo show di debutto a settembre. La colonna sonora e la palette cromatica collocavano fermamente questa collezione nello stesso universo narrativo del primo outing femminile, con alcuni dei capi più genderless che sono tornati in passerella. Un’enfasi tutta nuova per una sartorialità riconoscibile ma resa ancora più fluida e lineare con proporzioni sottilmente alterate alle spalle e agli orli, e una sorta di semi-nascosto languore che sbucava nei lunghi nastri che circondavano il collo dei modelli, in alcuni collari luccicanti di cristalli e nei profondi scolli delle maglie che rivelavano, sotto l’onnipresente cappotto statement, una pelle nuda e vulnerabile. In questo mare di elegante e quasi placida sobrietà, abbiamo rintracciato cinque dettagli-chiave che hanno animato la collezione e che ricorderemo molto a lungo.
Eccoli.
Il nuovo monogram
Gucci è sinonimo dei suoi mocassini – uno dei design originali del brand che non solo hanno fatto la storia ma sono anche celebrati nelle esposizioni del MoMa come uno dei capolavori assoluti del design. Se la scorsa sfilata femminile aveva arricchito il classico mocassino con un grande platform, in questa collezione abbiamo visto la versione maschile del mocassino Gucci assorbire il look delle classiche Creeper, quello stile di scarpe divenuto famoso nel corso della seconda guerra mondiale e che prevedeva l’abbinamento di una suola zigrinata o scanalata (oltre che abbastanza spessa) con una tomaia più formale. L’esempio è seguito anche per l’iconico mocassino, e variato attraverso una lunga serie di texture, dettagli, e proporzioni diverse.
