
I naufraghi preppy di Miu Miu Quando la moda va in collegio
In una stanza blu notte, illuminata soltanto dall'immagine di un cielo nuvoloso, le ragazze Miu Miu hanno ripreso in mano le uniformi delle stagioni scorse rivestendole di un sentito teatrale. Per presentare la SS24 di Miu Miu, Miuccia Prada ha voluto che ogni minimo dettaglio fosse curato al massimo della diligenza, tanto da permettere all’artista creatrice del set design di inventare un’apposita fragranza per l’ambiente. Questo pomeriggio ogni angolo dell’Auguste Perret’s Palais d’Iéna è stato trasformato, i codici identificativi Miu Miu reinterpretati attraverso l’immaginario dell’artista Qatar-americana Sophia Al-Maria, un palcoscenico apocalittico di rovine tecnologiche, tra colonne di metallo, casse radiofoniche e schermi proiettanti il cielo nuvoloso del film Gravity & Grace diretto dalla stessa Al-Maria. Il brand più giovane di Miuccia Prada, Miu Miu ha instaurato nuovamente un rapporto di condivisione tra arte contemporanea e moda, uno spazio in costante evoluzione che da trent’anni sfida le convenzioni del settore attirando l’attenzione delle nuove generazioni. A differenza delle ultime stagioni, contrassegnate da uno slancio positivo verso un'estetica che guarda al mondo del collegio, tra uniformi ironicamente strappate e ridotte in minigonna e occhiali da vista geek chic, la SS24 di Miu Miu ha avuto un leggero che di tragedia.
A questo punto dello show, la collezione è stata resa più cupa da look che esploravano il total black in gonne a matita e inserti in pizzo, mentre subito dopo l'intercedere di un brano di musica classica e di qualche tacco a spillo ha restituito allo show un'atmosfera più leggera. A concludere la sfilata non è stata Gigi Hadid, in bomber jacket marrone e una gonna sotto il ginocchio sorretta da una grossa cintura con fibbia, ma una modella che indossava una mantella nera tenuta ferma con una mano, gesto firma d’autore di Miuccia Prada, che ha riportato alla mente la toga scolastica. Is a storm coming? Is the sky falling? Era il titolo di una sfilata che, esplorando «una logica della bellezza di oggi, che esplode e si ridimensiona,» ha portato a Parigi la stessa carica emotiva di un adolescente in preda alle proprie emozioni, troppo grandi e troppo forti per essere esplorate con serenità, come un mare in tempesta.