
Le collaborazioni anni 2000 che forse avevi dimenticato Tutte le collezioni a quattro mani che hanno lasciato il segno
Le collaborazioni tra brand sono ormai una costante a cui il mondo della moda è abituato, essendo sempre più numerosi i progetti che vedono unire le forze di due o più realtà, spesso anche molto differenti. L’intento principale, oltre che un auspicato successo commerciale, è quello di entrare nella rispettiva “orbita” per trarne vantaggi quali, per esempio, un ampliamento del pubblico di riferimento o il coinvolgimento di categorie differenti di clienti. Questa tendenza si è diffusa così tanto da aver coinvolto anche i brand di lusso, basti pensare alle collezioni di Gucci e Balenciaga, Fendi e Versace, o ancora, sebbene in modo più sottile e senza grandi annunci, Dries Van Noten e Christian Lacroix. Ma molte unioni creative risalgono a tantissimi anni fa, quando pur avendo avuto un grande successo commerciale, non erano state così pubblicizzate al punto da passare del tutto inosservate per il grande pubblico. Gli esempi sono numerosissimi, così come la doverosa distinzione tra i casi che hanno visto crescere esponenzialmente la propria fama e quelli che, invece, hanno interessato solo pochissimi addetti ai lavori e veri appassionati.
In chiusura di questa raccolta di “collabo prima delle collabo” è d’obbligo fare una riflessione. Guardando a tutti questi esempi con la consapevolezza che abbiamo oggi potrà sembrare quasi scontata l’idea che due o più brand abbiano potuto scegliere di unire le forze creative per una collezione a quattro mani, ma se invece ci si sofferma a considerare il contesto temporale in cui questo è avvenuto, ecco che l’ovvietà non risulta più così palese. In quegli anni, infatti, questo tipo di mosse erano assolutamente strategiche e consentivano ai vari marchi di stupire il pubblico anche grazie all’unicità che accompagnava questi lanci, nonostante non si fosse in presenza del fenomeno dell’hype tanto diffuso (forse troppo) nel periodo in cui viviamo, nel quale la collaborazione è diventata una pratica quasi stagionale, se non mensile.