
Vogliamo portare la funzionalità tra le strade, intervista ad Argu Secilmis di Napapijri L'evoluzione del brand, dalla montagna allo streetwear
Funzionalità e performance tecniche, ma anche stile e un segno indelebile nell'immaginario collettivo. Quando si parla di Napapijri si entra all'interno di quella sfera dei brand capaci di diventare un tutt'uno con intere generazioni, superando una categorizzazione che mai come in questo caso sembra stare stretta al brand. In occasione dei festeggiamenti dei 35 anni di Napapijri abbiamo incontrato Argu Secilmis, Vice President, Merchandising, Design and Marketing, che ci ha raccontato la storia del marchio e i suoi piani futuri.
Nel 1990 è stata creata l'iconica giacca Skidoo, ancora oggi uno dei modelli outerwear più rivoluzionari di tutti i tempi. Come siete riusciti a rinnovare i modelli iconici nel corso del tempo?
AS: Lo scopo di questa giacca era originariamente pensata per l'esplorazione delle montagne e alla fine è diventato un capo di tendenza. Quello che stiamo cercando di fare ora è aggiornare la giacca con nuovi design e materiali sostenibili, come il nylon, insieme a tessuti per creare maggiore impermeabilità. Stiamo collaborando con Cordura per la durata e la aggiorniamo ogni anno per creare novità. È in arrivo una nuova versione con full zip e per la prossima stagione creeremo nuovi materiali completamente impermeabili.
Nel 2010, il marchio ha introdotto The Denim Project, una capsule collection composta da cinque paia di jeans e una giacca dall'effetto vissuto. Ogni capo risulta diverso dagli altri per via delle diverse vestibilità e dei diversi trattamenti. Questa volontà di sperimentare con la lavorazione dei materiali è ancora nel DNA del marchio?
AS: Sul denim, non necessariamente. Vogliamo rappresentare una moda più funzionale, ispirarci al gorpcore ma portare questa moda tra le strade. Questo di solito richiede tipi di materiali che hanno poco a che fare con il denim, quindi non stiamo pensando di puntare su questo aspetto in questo momento.
Nel 2017 è stata lanciata una capsule collection ispirata all'hip-hop degli anni '90 in collaborazione con Martine Rose. Che importanza e che valore attribuisce oggi alle collaborazioni?
AS: Martine Rose ha lavorato in modo fantastico per il nostro brand. Abbiamo creato un valore aggiunto raggiungendo un nuovo consumatore, come dimostra il rapido sold-out della collezione. Vogliamo trarre insegnamento dalla collaborazione Martine Rose e portarlo nella linea principale. Le collaborazioni mantengono il marchio aperto a nuove esperienze e approcci. Un modo diverso e potente di esprimersi. Ecco perché sono importanti per noi. Per questa stagione invernale abbiamo unito le forze con Fiorucci e LUISAVIAROMA, e per le prossime stagioni verranno lanciate altre collaborazioni interessanti.