Quando la moda diventa armatura Dalle necessità pratiche alle risorse simboliche

Ci rivolgiamo agli amuleti affinché ci portino fortuna e, con altrettanta taciuta speranza, ci rivolgiamo ai nostri vestiti, aspettandoci che risolvano i nostri problemi. Affidiamo ai capi del nostro guardaroba il gravoso compito di rispondere alle nostre domande, di migliorare la nostra vita e noi stessi, di difendere il nostro aspetto e le nostre convinzioni. E come abbiamo chiesto a questi ciondoli di portarci fortuna, abbiamo anche chiesto ai nostri abiti di proteggerci. Il pensiero pragmatico vorrebbe che la “protezione” fosse l'unico scopo dell'abbigliamento, un'idea coerente quando si rivede la storia e si scopre che tutto ciò che i nostri antenati richiedevano ai vestiti era una tutela dalle condizioni atmosferiche e dalle minacce esterne: l'idea di oggetti indossabili e difensivi precedeva la concezione stessa di abbigliamento. Ma una volta soddisfatte le esigenze primarie, è nato il lusso. «Ci sono numerosi casi in cui l'abbigliamento ha trasceso le sue originarie funzioni utilitarie e protettive per diventare moda» spiega la storica e autrice di moda Cassidy Zachary. La scrittrice indica gli occhiali da sole, "i primi occhiali utilizzati per ridurre l'esposizione ai raggi solari", come esempio di come il tempo e la tendenza umana a "decorare" abbiano trasformato lo scopo degli indumenti.

Paco Rabanne SS20
Paco Rabanne SS20
Heliot Emil FW22
Heliot Emil FW22
Grimes at the Met Gala 2021
Dolce & Gabbana SS23
Balenciaga FW20
Noir Kei Ninomiya SS23
Balenciaga SS08

Con la stessa sensibilità che permea il nostro attuale clima sociale, in cui chiediamo giustizia, autenticità e spiegazioni di tutto ciò che ci circonda, dovremmo pretendere che i nostri capi, oltre a proteggerci, ci rappresentino. L'abbigliamento protettivo si è fatto strada nella moda tradizionale come risorsa simbolica per interpretare lo Zeitgeist e spiegare una realtà più ampia e meno idealizzata al di fuori dello scintillante mondo della moda. In un appello alla coscienza sociale, gli stilisti hanno utilizzato giubbotti militari per affrontare la guerra e tute per il rischio biologico per parlare del cambiamento climatico. Indipendentemente dal grado di separazione che esiste tra noi e i problemi reali, abbiamo adottato volentieri le qualità di questi capi e li abbiamo adattati alla nostra realtà quotidiana, forse non per affrontare le minacce del rischio biologico, ma per combattere le nostre battaglie.