
Altre 5 direzioni creative che avevamo dimenticato Frida Giannini regina di Gucci, Raf Simons Re Mida da Jil Sander. Alla (ri)scoperta di laison fashion da ricordare
Dopo la prima puntata del format dedicato al racconto delle direzioni creative dimenticate ma indimenticabili, nss magazine continua il viaggio negli archivi e negli show delle maison di moda più famose e celebrate. Per comprendere come i passaggi di consegne, gli avvicendamenti, gli scambi creativi siano all'ordine del giorno per un'industria che trova nel cambiamento una delle sue ragioni di vita. Pronti a spulciare il CV dei designer più apprezzati?
Frida Giannini da Gucci (2002-2015)
Fu un regno lunghissimo e molto florido quello del designer belga alla guida di Dior Homme. Formatosi sotto l'ala protettrice di Hedi Slimane, van Assche fu pioniere di trend ed estetiche oggi parte integrante del tessuto della moda. Le sue collezioni erano il risultato di un dialogo continuo tra correnti musicali, sottoculture e film. Grazie a lui in passerella si incontrano completi sartoriali, sempre rigorosamente slim, e sneaker. Dior Homme parla alle generazioni più giovani, le invita a sperimentare, si rivolge ad essere attraverso le campagne pubblicitarie con protagonisti Robert Pattinson e A$AP Rocky, per loro costruisce uno skate park come set di una sfilata. Nel corso di undici anni, Kris van Assche cementò un universo solido, riconoscibile, moderno e fluido, senza il quale il lavoro di Kim Jones non avrebbe avuto senso.