
5 errori di stile da non fare sul palco di Sanremo Vi abbiamo avvisati
La storia del Festival di Sanremo è un grande documento della cultura italiana, nei suoi lati migliori e nei suoi lati peggiori – moda inclusa. I look di cantanti e ospiti al Festival sono uno dei topic di maggiore attenzione nei giorni della kermesse – e se fra questi ci sono dei look memorabili, ce ne sono altri che ispirano solo un forte senso di cringe. È per questo che abbiamo compilato questa lista di fashion crimes da evitare nelle future edizioni di Sanremo: dagli abiti inutilmente bizzarri alle mescolanze azzardate di fantasie, dai look che sembrano usciti da una galleria di ritratti ottocenteschi fino al grave problema del suiting maschile, invaso da paillettes e motivi decorativi del tutto opinabili, arrivando in fine ai faux pas nelle acconciature. Tutti questi look si macchiano del peccato dell’overdoing: alla ricerca dell’originalità, si perde di vista il buon gusto (e in certi casi anche il buon senso comune) e si finisce per conciarsi con look che hanno lo stesso vibe di un incidente d’auto. Ma ogni errore, può diventare un’importante lezione.
Ecco dunque i 5 errori di stile da non fare sul palco di Sanremo.
1. Tutine bizarre
Di un completo sartoriale si dovrebbero solo ammirare la bellezza dei materiali e l’impeccabilità del taglio. Cosa che alcuni presentatori e cantanti hanno capito (vedi Fiorello in Armani e Carlo Conti in Ferragamo) e che altri, tragicamente, no. Il colpevole principale è Amadeus, grande mattatore sul palcoscenico, ma afflitto dal vizio delle giacche da tuxedo sbrilluccicanti. L'anno scorso, ci sono stati casi in cui i completi prendevano una piega volutamente ironica, come quello strampalato e bicolore di Dargen D'amico, ma altri in cui sovrastavano completamente la persona, come i bermuda in pelle Fendi indossati da Mahmood, che hanno fatto sembrare le sue gambe cortissime. Tre anni fa, Il Volo si presentò sul palco con un tris di completi grigi a fantasia damascata con una camicia più scura sotto la giacca che ci fanno dire, insieme a Barbara d’Urso: «Io rimango basita» - anche se quest'anno i tre avranno look pensati dal loro nuovo stylist Nick Cerioni che li riporteranno in questo secolo. Fausto Leali quasi li sconfisse lo stesso anno abbinando a un blazer blu elettrico, una camicia hawaiana, pantaloni neri e un paio di sneaker – un look che, non volendo dire di peggio, non aveva nè capo nè coda. Nel 2017, invece, per la sua vittoria, Francesco Gabbani indossò un completo ricoperto di stelle e un cravattino dalla forma fallica abbinandolo a stringate di vernice con lacci rossi mentre Alessio Bernabei al blazer pieno di paillettes accoppiò una raffinatissima scarpa in vernice senza calzini e con caviglia a vista. Il problema di tutti questi look? Voler strafare – quando sarebbe bastato un semplice e benfatto abito nero.