Quale sarà il futuro di Bottega Veneta dopo Daniel Lee? Dopo un divorzio improvviso, il brand cerca una nuova strada

Se cercassimo la definizone di "colpo di scena" sul dizionario, molto probabilmente troveremmo uno screenshot del tweet di Vanessa Friedman in cui annunciava la separazione tra Daniel Lee e Bottega Veneta. La notizia dell'addio del designer britannico è arrivata come un fulmine a ciel sereno interrompendo quello che sulla carta sembrava essere un matrimonio perfetto destinato a durare anni, aprendo immediatamente le porte a mille interrogativi tanto sulle cause del divorzio quanto sul futuro. Secondo WWD, alla base dell'addio ci sarebbero delle tensioni nate all'interno dell'ambiente di lavoro dovute principalmente all'atteggiamento di Lee e arrivate a un punto di non ritorno durante l'organizzazione dello show del brand a Detroit. Come scritto su Twitter da Christina Binkley, la scelta da parte di Kering di comunicare l'addio di Daniel Lee il giorno dei CFDA Awards, gli Oscar della moda in cui l'ex Bottega aveva due nomination, sembrerebbe essere non casuale a testimonianza della rottura netta tra le due parti.

Bottega Veneta SS21
Bottega Veneta SS21
Bottega Veneta SS21
Bottega Veneta SS21
Bottega Veneta SS21
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Bottega Veneta Salon 03
Bottega Veneta Salon 03
Bottega Veneta Salon 03
Bottega Veneta Salon 03
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Nel ventaglio delle possibilità per un nome che possa prendere il comando, sicuramente c'è quello di Matthieu Blazy, design director arrivato alla corte di Bottega a giugno dello scorso anno dopo aver ricoperto lo stesso ruolo da Calvin Klein nell'epoca di Raf Simons. Tra i protetti del designer belga, Blazy è stato anche designer di Margiela fino all'arrivo di Galliano nel 2014 e rappresenterebbe un nome ideale pienamente inserito nelle dinamiche di Kering, solita a "promuovere" un nome già presente all'interno del brand come nel caso di Gucci e Alessandro Michele. Decisamente più complessa la strada che porta a Phoebe Philo, ipotesi suggestiva per moltissimi motivi ma impraticabile per molti altri: dal lancio del suo nuovo brand annunciato a luglio al legame stretto con il gruppo LVMH che fa somigliare l'idea di vedere la designer francese alla guida di Bottega Veneta a una di quelle suggestioni da calciomercato estivo. Qualsiasi sarà la scelta, le pagine di moda scritte da Daniel Lee rimaranno nella storia non solo di Bottega Veneta, ma nell'intero fashion system rappresentando senza dubbio le fondamenta su cui il suo erede, chiunque possa essere, dovrà costruire il futuro del brand.