
Quanto inquina il packaging dei nostri acquisti online? Da PANGAIA ad ASKET, sempre più brand stanno realizzando imballaggi completamente sostenibili
Steve Jobs una volta ha detto: "Il packaging può essere un teatro, può creare una storia."
Con lo scoppiare della pandemia, moltissimi brand e catene di moda hanno dovuto chiudere i propri store, trovandosi costretti ad implementare nuovi modelli di vendita che non dipendessero dal negozio fisico. Le vendite online hanno conosciuto una crescita sensibile, diventando una necessità piuttosto che una scelta. Per sostituire l'esperienza in negozio, cercando allo stesso modo di preservare l'identità del marchio anche durante la vendita online, diversi brand hanno iniziato a sperimentare con il packaging. Mentre alcuni preferiscono prestare maggiore attenzione al numero e alla qualità di involucri e nastri utilizzati, altri pensano a ridurre al minimo la quantità di plastica e materiali non degradabili e a produrre imballaggi biodegradabili o compostabili.
Di solito, quando un prodotto viene acquistato online, l'item viene consegnato in un pacco che contiene: un adesivo con un codice a barre, un cartellino, un bigliettino per ringraziare dell’acquisto, un foglio con le istruzioni in caso di reso, un sacchetto di plastica (a volte il prodotto è avvolto in della carta velina o da imballaggio), un’etichetta di spedizione, e altri adesivi, a seconda dei casi. In larga misura, tutti questi elementi contribuiscono a formare la comunicazione diretta tra brand e consumatore finale, e per questo risulta difficile rinunciarvi o sostituirli, soprattutto con pratiche più etiche.
PANGAIA, il brand rivelazione di questo anno pandemico, ha saputo conciliare come nessuno istanze sociali, come sostenibilità e attenzione all’ambiente, con una proposta di item che incarna perfettamente l’estetica contemporanea. Come suggerisce il nome - PAN (all-inclusive) e GAIA (Madre Natura) - il brand è un collettivo di creativi che ha come obiettivo l’utilizzo di risorse circolari, con un’attenzione specifica per l’ambiente e la biodiversità. Attraverso una collaborazione con una società israeliana di imballaggi compostabili, TIPA®, PANGAIA ha evitato l’emissione di 39,2 tonnellate di plastica inquinante e 1,5 milioni di polisacchi. Il team di PANGAIA sta creando prodotti in cotone organico, fibra di alghe ingegnerizzate, coloranti rispettosi dell'ambiente con basso spreco d'acqua e materiali riciclati. Sostituendo la piuma d'oca con FLWRDWN™ a base di fiori secchi e producendo sneaker utilizzando pelle d'uva, PANGAIA avvolge i propri prodotti in sacchetti richiudibili commercialmente compostabili TIPA®.
Vista la crescente attenzione verso temi di sostenibilità ambientale, un interesse condiviso dai brand quanto dai consumatori, il packaging e il suo impatto sul pianeta sarà un terreno importante su cui lavorare per implementare pratiche davvero etiche e circolari.