
La nuova wave di Versace Il brand riparte con un'estetica rinnovata e un pattern inedito
Con l’ultimo show per la collezione FW21, è arrivata la svolta per Versace. Una rivoluzione veicolata dal nuovo monogram della Maison – monogram che dovrebbe sostituire i pattern greci e barocchi per cui il brand è diventato famoso finora, portandolo allo stesso livello di brand come Dior, Gucci e Louis Vuitton.
Insieme al nuovo pattern, è arrivato però anche un nuovo mood per Versace che ha abbandonato le oltranze di fantasie e di colori per realizzare una collezione dominata dal formal look, concentratissima su silhouette pulite e prodotti che suggeriscono l’idea di un lusso più discreto. In generale, la sensazione è quella che il team creativo si sia finalmente slegato dal vecchio immaginario del brand (le borchie d’oro, le sete stampate con fantasie barocche, il massimalismo iper-logato e senz’anima) e, ripartendo da zero con il nuovo pattern, abbia creato un look molto più moderno, molto più coerente e soprattutto che non cambia di una virgola l’identità del brand.
La nuova collezione sembrerebbe essere la risposta a questa domanda. Il problema di Versace (se un brand così prospero può avere dei problemi) è sempre stata la discrepanza fra la brand awareness e le vendite effettive. Capitalizzare questa awareness e colmare il gap con le vendite è la missione di una nuova collezione che si rivolge a una audience più trasversale con item che possono attirare tanto le generazioni più giovani grazie al social media buzz che una clientela più matura, grazie a una visione più discreta e razionalizzata, che ha abbandonato, come si diceva, il tradizionale armamentario del lusso superficiale fatto di colori urlanti, branding enormi e, in generale, dell’energia caotica portata al brand dal flirt con i codici dello streetwear – codici che finalmente sembrano essere stati, se non abbandonati, almeno piacevolmente ridimensionati in favore di una nuova linearità e di una nuova freschezza.