Le Birkenstock create con pezzi di vecchie borse di Hermès Opera del collettivo MSCHF, diventato famoso per le sue Nike piene di acqua santa

L’irriverenza è la cifra stilistica di MSCHF, collettivo di Brooklyn che ha creato nel corso degli anni sneaker artistiche che si prendevano gioco del mondo del lusso e delle nevrosi del consumismo. Dopo aver riempito una Air Max 97 di acqua santa e fatto a pezzi una delle opere di Damien Hirst vendendo singolarmente i frammenti, il gruppo di creativi è andato all’attacco delle borse Birkin di Hermès, facendole a pezzi e trasformandole in sandali Birkenstock da 76.000$ chiamate, con il solito umorismo, Birkinstock.

Un’iniziativa sospesa fra critica, irrisione e celebrazione del mito della Birkin, rappresenta anche un'ironica polemica contro le grandi collaborazioni del lusso, che spesso includono appena l’aggiunta di un logo e poco altro. Ma anche un involontario capolavoro di tempismo, con Birkenstock che, proprio in questi giorni, potrebbe finire nelle mani di una società affiliata a LVMH. Gli artisti, comunque, specificano che le Birkinstock non sono una collaborazione ma, ritornando al lessico teologico a loro caro, una transustantazione – una trasformazione di una scarpa banale nella sostanza stessa di un mito del lusso.