
La sfilata segreta di Bottega Veneta per la stagione SS21 Una presentazione più cross-temporale che cross-settoriale
In un mondo della moda in cui la creatività è diventata frenesia di espansione e in cui si guarda con ansia al futuro sperando di anticiparlo, lo show “a scoppio ritardato” che Daniel Lee ha organizzato per Bottega Veneta ha l’aria di una novità, se non rivoluzionaria, almeno estremamente fantasiosa.
La sfilata vera e propria si è infatti tenuta a porte chiuse lo scorso 9 ottobre a Londra con una lista di invitati di primo livello: Kanye West e la piccola North, Roberto Bolle, Skepta, Stormzy, Rosie Huntington-Whiteley e Salma Hayek. In seguito, stampa e buyer hanno ricevuto una scatola contenente una tote bag verde, tre libri e un disco che raccontavano la collezione. Il primo libro era un moodboard che seguiva le ispirazioni di Daniel Lee, il secondo, di nome The Importance of Wearing Clothes, è stato creato dall’artista Rosemarie Trockel ed esplora il making-of degli abiti; mentre il terzo è, più che un lookbook, un album fotografico della sfilata di Londra, scattato da Tyrone Lebon.
Sul piano degli abiti, la presenza di un’artista come Trockel, famosa per le sue raffigurazioni sulla lana, lascia già intendere che il knitwear è il cuore della collezione – e questo per la sua qualità tattile che emerge anche in foto, quando non si può toccare la stoffa. La purezza e pulizia dei tagli e delle costruzioni, insieme alla vivacità e alla texture dei materiali, evidenziano come per Lee l’aspetto più importante (oltre che il focus della collezione) sia proprio il concreto, il reale, ciò che si può toccare e, soprattutto, che si può narrare non solo attraverso il realismo ma anche tramite la suggestione e la visione creative.