Il caos e l’ordine della collezione Pre-Fall ’21 di Dior L’eclettismo di Kim Jones giunge al suo culmine

È già da qualche anno che Kim Jones ha introdotto, con grande successo, il suo peculiare metodo collaborativo nelle collezioni di Dior. Oltre che a essere un maestro nel mescolare suggestioni estetiche “alte” e “basse”, Jones è anche un designer che conosce da vicino il mondo dell’arte e che porta ovunque vada il suo approccio curatoriale. L’artista con cui ha collaborato per la Pre-Fall 2021 di Dior, presentata digitalmente ieri, Kenny Scharf, potrebbe sembrare quasi antitetico all’estetica Jones-iana sviluppata negli ultimi anni – ed è questo il vero punto di forza della collezione. Invece che cozzare insieme, infatti, il caos ultra-pop e surrealista di Scharf si è mescolato senza soluzione di continuità al rigore sartoriale di Jones  con il risultato di creare una delle collezioni di Dior più riuscite della carriera del designer inglese.

A partire dagli artwork di Scharf, Jones  traccia una collezione che, prima di essere collezione di abiti, è collezione di suggestioni e influenze personali: dallo scenario cosmologico suggeritogli, almeno in parte, dalla sua passione per la serie The Mandalorian, fino ai ricami creati da artigiani cinesi, passando per l’eterno amore delle uniformi e per l’estetismo opulento di marca edwardiana. Tutti questi elementi apparentemente disparati sono stati armonizzati dalla visione personale di Jones – che fa da cemento alla collezione che, vista nella sua unitarietà, risulta infatti essere tra le più equilibrate e indovinate mai prodotte dal designer inglese. La collezione inoltre, essendo stata originariamente prevista per uno show a Beijing, rappresenta una sintesi assai equilibrata fra estetica occidentale e gusto cinese – un elemento che nei prossimi anni sarà sempre più indispensabile per qualunque designer del cui successo il mercato cinese sarà il giudice più cruciale.