Prada SS21: com'è stato il debutto di Raf Simons Un duetto di fragilità ed eloquenza

C’era chi, all’annuncio dell’ingresso di Raf Simons da Prada in veste di co-direttore creativo, aveva sollevato dei dubbi sulla maniera in cui due creativi tanto cerebrali e inafferrabili come Miuccia Prada e Raf Simons avrebbero trovato un terreno comune. Oggi, il loro lavoro a deux è stato finalmente presentato con un digital show per la collezione SS21 del brand girato in Fondazione Prada e la coppia di designer ha dimostrato la forza del proprio lavoro comune tramite una collezione dall’estetica subdued ma in cui i tocchi individuali dei due designer erano chiaramente ravvisabili. 

Il senso di un inizio felice ma cauto, frutto di una prudenza maturata in lunghi anni trascorsi a camminare per sentieri diversi, si respira anche sulla passerella che, quasi per scelta simbolica, è stata calcata da sole modelle al proprio debutto: nuovi volti per nuovi abiti e nuove identità. Con l’arrivo di Simons, l’elemento dell’inquietudine e dell’anarchia è andato a unirsi alla galassia di sensi e sovrasensi architettata da Miuccia Prada nel corso degli ultimi trent’anni . Una sorta di illusione ottica per cui il volto di Prada è diverso ma sembra uguale a prima: deve cambiare tutto, infatti, perché le cose restino le stesse.