
L'evoluzione dell'Estetica Mediterranea nel 2022 Tra campagne on the beach ed esplosione dell'estetica resort, l'escapismo marinaro continua la sua corsa
L’odore della bouganvillee in fiore, il rumore delle onde del mare in lontananza, il sapore di un pomodoro maturo, la frescura del vento al tramonto quando il sole affonda nell’orizzonte. Nel 2020, erano questi gli elementi dell’estetica mediterranea protagonista del video di Chanel Balade en Méditerranée firmato da Massimiliano Bomba in occasione della presentazione digitale della collezione Cruise 2021 del brand. Il video girato a Capri era una celebrazione dell’estate mediterranea: una palette di sensazioni che si collegano facilmente all’azzurro del mare, il verde dei pini, il bianco sporco di salsedine dell’intonaco delle case di mare, la condensa sul bicchiere di vino bianco durante una cena d’estate. Si tratta di un’estetica familiare e delicata, un particolare tipo di escapismo rivolto verso piaceri e sensazioni pure, quasi infantili, iniziato come trend visuale su Instagram e che oggi molti brand di moda stanno scoprendo allineandosi anche a livello estetico al cambiamento del significato stesso di lusso. Proprio la release di quel video ha segnato l'inizio di una fascinazione sempre più potente che la moda ha provato per gli scenari mediterranei. Una delle location più famose del turismo mediterraneo, Capri, ne è rimasta il simbolo: l’ultimo progetto a sbarcare sull’isola è la Librairie Éphémère di Louis Vuitton, preceduta da Etro che ha aperto una boutique sull’isola, l’ha usata come location di uno dei suoi eventi Liquid Pasley Beach e ha pure decorato la Pegaso Suite del locale Hotel Punta Tragara; sempre a Capri (insieme alle altre principali spiagge mediterranee di Saint Tropez, Forte dei Marmi e Mykonos) Valentino ha in programma di ambientare gli eventi della capsule Valentino Escape mentre a maggio l’isola è stata il palcoscenico del grande rilancio di Pucci per mano di Camille Micieli.
Non è un caso che questa estetica abbia fatto il salto da brand come Jacquemus, Jil Sander e Bottega Veneta, verso il mainstream commerciale del lusso. Le motivazioni sono varie, sicuramente il momento storico attuale spinge tutte le industrie creative a produrre contenuti che facciano sognare un mondo rassicurante, fatto di sensazioni semplici e nostalgiche dell’infanzia e della vita di mare – un mondo curiosamente opposto a quello della grande città, dell’industrialismo e delle ferie esigue. Si tratta di un cambiamento il linea con la transizione da Vecchio a Nuovo Lusso: la promessa che Chanel fa ai propri consumatori non punta sul prodotto opulento, sull’appariscenza e l’appartenenza al ceto sociale di norma associato col lusso, ma invece su un tipo di semplicità che fino a pochi anni fa era popolare e che invece ora è diventata lusso, dove i beni più preziosi diventano i concetti elementari ma infiniti di spazio e tempo.