
The Godfather of Dad Shoes: intervista a Steven Smith Il guru delle sneaker parla di coronavirus, di Kanye e dei suoi lavori migliori
Parlare di Steven Smith significa parlare di una delle figure più importanti nel mondo delle sneaker degli ultimi trent’anni. Sua è la matita che ha concepito le Reebok InstaPump Fury e le Nike Air Zoom Spiridon Caged 2 Retro, sua la mente dietro le Yeezy Boost 700 Wave Runner e le Yeezy 500 oltre che di molti altri classici. Laureatosi al Massachusetts College of Art and Design, la sua carriera l’ha portato da una parte all’altra degli Stati Uniti, finendo per arricchire i cataloghi dei più disparati brand: dagli esordi in New Balance al lavoro con adidas, fino ai design per Nike e al suo lavoro a fianco di Kanye West. Il curriculum di Smith è una carrellata di modelli iconici e scelte azzardate. Come quando convinse New Balance ad abbandonare il loro celebre grigio in favore del rosso e dell’arancione delle sue Super Comp.
Nel corso della tua carriera hai lavorato con tantissimi brand diversi, tra questi spicca senza dubbio Yeezy. Com’è stato e com’è lavorare con Kanye West?
È un momento magico della mia carriera e devo dire che lavorare con un creativo come Kanye è una vera benedizione. È quel tipo di persona in grado di liberare la creatività.
Se ti chiedessi di scegliere tre sneakers tra tutte quelle a cui hai lavorato, quali sceglieresti?
Oh, metterei sicuramente le Reebok InstaPump Fury, le Yeezy 700 Wave Runner fatte con Kanye e poi Nike Crib Mary Jane. Penso sarebbe questa la mia Top 3.
Visto il lungo periodo di quarantena, ci consiglieresti qualche lettura sul mondo della sneakers e della moda per tenerci impegnati? Ma anche musica, film e documentari che stai guardando in questo periodo.
The Sneakers Book di Sneaker Freaker è davvero pazzesco, ma anche Elizabeth Semmelhack ha da poco pubblicato Collab: Sneakers x Culture, un gran bel libro sulle collaborazioni. Per la musica sono in un momento in cui ascolto di tutto. Mi sono buttato sui classici di Eric B e Rakim, ma anche sui Motor City 5. Sto guardando con una certa continuità The Curse of Oak Island, da fan dell’archeologia e della storia lo trovo decisamente intrigante. Anche se ultimamente è un po’ lento.