
5 casi di cronaca nera che hanno sconvolto il mondo della moda Quando la passerella si tinge di sangue
Che la moda abbia lati oscuri è cosa nota, ma esistono alcune pagine della sua storia più nere di altre. Il fashion system possiede una lunga lista di tragiche morti. Alcune di queste sono suicidi come nel caso di Alexander McQueen e Kate Spade, entrambi impiccatisi nelle rispettive case; altre sono incidenti inattesi, come quella del fondatore di Blumarine, Gianpaolo Tarabini Castellani, ucciso in Zimbabwe da due elefantesse durante un safari o i fatali schianti automobilistici di Nicola e Francesco Trussardi. Ma alcune di queste morti sono diventate veri e propri casi di cronaca o per l’alto profilo dei personaggi coinvolti o per il mistero che le avvolge.
Qui di seguito sono elencati i cinque episodi più celebri e violenti in cui la tragica realtà della morte irruppe nel mondo ovattato delle passerelle, della ricchezza e delle riviste patinate.
Il delitto Versace
Dorothy Stratten è giovane e bellissima. A 18 anni si trasferisce dal gelido Canada a Los Angeles dopo che un magnaccia locale, Paul Snider, con cui finirà anche per sposarsi, invia a Playboy delle foto che la fanno notare da Hugh Hefner in persona. A un anno di distanza, Dorothy è diventata Miss Agosto 1979, lavora come coniglietta nel leggendario Playboy Club di Los Angeles e Hefner, che ha grande fiducia in lei, promuove la sua carriera di attrice procurandole piccole parti televisive in attesa della grande occasione. Né a Hefner né agli amici di Dorothy piace Snider, sgradevole figura di piccolo criminale, che, dopo il divorzio da Dorothy, diventa un vero e proprio stalker. Nel 1980 Dorothy sta per fare il grande salto: è eletta Playmate dell’anno e il suo nuovo fidanzato, il regista Peter Bogdanovich, sta per renderla protagonista di un film di alto livello. Ma Paul Snider, in preda alla depressione, la perseguita e continua a vederla con la scusa delle pratiche del divorzio. La sera del 13 agosto del 1980 la coinquilina di Dorothy torna a casa, vede le auto parcheggiate e pensa che lei e Snider si siano riconciliati e siano ora in camera da letto. Nel frattempo le ore passano, nessuno esce dalla camera. La ragazza va a controllare e scopre i cadaveri nudi di Dorothy e di Snider in camera, un omicidio-suicidio portato a termine con un fucile a pompa. Dorothy aveva appena vent’anni, il punto d’ingresso del proiettile calibro 12 era poco sopra l’occhio sinistro, il corpo presentava segni di violenza.