“Riscrivere i codici”: Intervista ad Alessandro Sartori e Jerry Lorenzo I due designer parlano di cosa significa reinterpretare la sartoria di Zegna

Ieri sera, nel penultimo giorno della Paris Fashion Week Women’s FW20, Alessandro Sartori e Jerry Lorenzo hanno presentato ufficialmente la collezione collaborativa “Fear of God exclusively for Ermenegildo Zegna”. Entrambi i brand sono, per usare le indovinate parole di Jerry Lorenzo, “umilmente sofisticati” e hanno portato insieme le rispettive caratteristiche per una collezione che ha l’obiettivo di rappresentare il trait d’union fra sartoria tradizionale e streetwear di lusso.

E credi che lo streetwear morirà, come ha detto Virgil Abloh?

Jerry Lorenzo: Non credo che le sue parole significassero che lo streetwear finirà. Credo che intendesse dire che il termine streetwear morirà e il mondo inizierà a onorare i creativi a prescindere dalla provenienza e a prescindere dal fatto che lavorino a Los Angeles o ai massimi livelli di una casa di moda. Tutti i creativi diventeranno semplicemente designer di abbigliamento.

In questa nuova fase quale sarà il lascito del fenomeno streetwear?

Alessandro Sartori: Credo che il bello dello streetwear sia il suo messaggio di libertà. Nella maggior carte dei casi ha cambiato le regole dello styling. E se prima ci attenevamo a certe regole, durante e dopo l’ondata streetwear ci siamo aperti a nuovi tipi di design, uno stile più personale e più sintonizzato sul presente. Questo è ciò che rimarrà dello streetwear.