
I migliori e i peggiori look degli Oscar 2020 Dagli abiti Dior e gli omaggi a Kobe Bryant al tragico outfit di Timothèe Chalamet
Ieri notte, al Dolby Theatre di Los Angeles, si è svolta la 92ª edizione degli Academy Awards su cui non si sono risparmiate le critiche per l’assenza di registe donne e di artisti afroamericani. Fra gli storici Oscar vinti da Bong Joon Ho, il revival di Renèe Zellwegger e la prima statuetta vinta da Brad Pitt, la premiazione è andata avanti senza troppe soprese. E anche il red carpet non ha avuto troppe scintille anche se non sono mancate alcune sorprese. Reduci dagli Independent Spirit Awards, sembra che le celebrities abbiano esaurito proprio lì tutta la loro vena creativa, anche se non è mancata qualche fortunata eccezione. C’è da dire che, almeno, la maggior parte dei look era “green”: o elaborati a partire da materiali sostenibili, o vintage e riciclati.
Bocciati, invece, alcuni insospettabili: nessuna pietà per Billy Porter e Billie Eilish, il cui marchio di fabbrica era tanto originale un anno fa e così noioso all’alba del nuovo decennio. Delude Timothée Chalamet che secondo The Cut si sarebbe dovuto presentare con un outfit dalla schiena scoperta che sarebbe davvero stato rivoluzionario e si è invece vestito da ghostbuster o benzinaio in una workjacket di Prada del tutto inadatta a una serata di gala e con i capelli pettinati in stile Danny Zucko di Grease. Eminem torna sul palco per cantare Lose Yourself in ricordo di 8 Mile, ma sembra un ex fidanzato che non ha mai superato la fine della sua relazione con il 2002. Greta Gerwig, invece, sembra che abbia letteralmente rubato una vecchia tenda per farsi il vestito. Infine, Al Pacino e Robert De Niro, con quei completi dal fit così sbagliato, entrano in lizza per il premio alla coppia più trash della settimana.