
Quando Comme des Garçons firmò una linea di furniture Creata da Rei Kawakubo negli anni ‘80 per le sue boutique
Che Rei Kawakubo sia stata e sia una delle designer più influenti nella moda degli ultimi quarant'anni non è neanche argomento di discussione, ma di constatazione. Con il suo iconico brand Comme de Garçons, la designer giapponese ha infatti segnato indelebilmente la moda a partire dagli anni 80, diventando un punto di riferimento del fashion system, nonostante gli ormai quarant’anni di attività, e le quasi ottanta primavere sulle spalle. Ma se i suoi show e le sue collezioni più famose sono già il soggetto di numerosi saggi, come ad esempio, il volume di Andrew Bolton, Rei Kawakubo/Comme des Garçons: Art of the In-Between tratto dalla grande mostra retrospettiva del 2017 dedicatale dal Metropolitan Museum of Art, c’è un altro aspetto del suo lavoro di cui non si parla abbastanza: la sua collezione di arredamento.
Come si può capire facilmente intuire da questa descrizione, si trattava di un progetto totalmente sperimentale, che per questo non è decollato anche da un punto di vista commerciale. Da qui, si presume, la decisione di chiudere la produzione furniture, che per lungo tempo è rimasta nel dimenticatoio. Chi l’ha riesumata è stato Didier Courbot, uno studioso di Comme de Garçons, nonché proprietario della Galleria a1043 di Parigi che, nel 2017, decise di dedicare una mostra proprio a questa collezione. Il suo lavoro è stato fondamentale per riportare alla luce questi lavori, sia da un punto di vista di recupero dei pezzi originali – che in galleria erano circa una quarantina – sia per quanto riguarda l’aspetto nozionistico e concettuale. Proprio grazie a quella mostra è stato infatti possibile dare il giusto risalto ad una storia che altrimenti si sarebbe persa nel vuoto. L’operazione di Didier Courbot è stata l’apripista per una riscoperta dei lavori della Kawakubo, su cui adesso, per quanto scarsa, esiste comunque una letteratura.
Come avevamo scritto anche per la linea di interior design di Rick Owens, il progetto di furniture non è sicuramente ciò per cui rimarrà sui libri di storia Rei Kawakubo, ma si tratta di un’altra lente attraverso cui leggere il suo lavoro. Guardare a come ha approcciato questo progetto, dà la dimensione del talento sfaccettato e multidimensionale della designer giapponese, e di come sia riuscita mantenere un’estetica personale e originale al di là del medium, al di là che queste siano furniture o sculture, sedie o non sedie.